L'Italia è davvero un paese libero?
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9/10/20258 min read
Partirei subito con i principi fondamentali della democrazia ( che è un sistema politico) così come sono scritti in modo da non creare subito confusione quindi vediamoli:
Sovranità popolare: ossia il potere appartiene al popolo e lo esercita partecipando in modo diretto od indiretto ad esempio attraverso il voto per scegliere i propri rappresentanti.
Uguaglianza politica: Ogni cittadino ha pari diritti e opportunità di partecipare al governo.
Separazione dei poteri: I poteri dello stato ( LEGISLATIVO,ESECUTIVO,GIUDIZIARIO) sono distinti e si controllano a vicenda per prevenire abusi di potere.
Diritti e Libertà: La democrazia tutela i diritti individuali e collettivi come la libertà di espressione e di associazione. ( qui troviamo libertà di espressione, libertà di stampa ecc.)
Stato di diritto: L’attività di governo e l’esercizio del potere sono vincolati da leggi e da una costituzione.
Chiariti seppur nella forma essenziale i principali punti che definiscono la democrazia, facciamo un po di contesto, diamo qualche dato e per evitar di tediarvi partendo dall’antica Grecia prenderei in esame il periodo dell’Italia che va dal dopoguerra ed oggi senza però far un trattato storico.
L’Italia dal 48 ad oggi ha avuto 68 governi e 31 presidenti del consiglio. Li elenco prendendo spunto proprio dalla pagina del governo italiano: ( potete pure scrollarlo se non vi interessa questo elenco)
Governo Meloni (dal 22 ottobre 2022 - in carica)
XVIII Legislatura (dal 23 marzo 2018 al 12 ottobre 2022)
elezioni politiche del 4 marzo 2018
Mario Draghi (dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022)
Giuseppe Conte II (dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021)
Giuseppe Conte (dal 1 giugno 2018 al 4 settembre 2019)
XVII Legislatura (dal 15 marzo 2013 al 22 marzo 2018)
elezioni politiche 24 e 25 febbraio 2013
Governo Gentiloni (dal 12 dicembre 2016 al 1 giugno 2018)
Governo Renzi (dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016)
Governo Letta (dal 28 aprile 2013 al 21 febbraio 2014)
XVI Legislatura (dal 29 aprile 2008 al 23 dicembre 2012)
elezioni politiche 13 e 14 aprile 2008
Governo Monti (dal 16 novembre 2011 al 27 aprile 2013)
Governo Berlusconi IV (dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011)
XV Legislatura (28 aprile 2006 - 6 febbraio 2008)
elezioni politiche 9 e 10 aprile 2006
Governo Prodi II (dal 17 maggio 2006 al 6 maggio 2008)
XIV Legislatura (30 maggio 2001 - 27 aprile 2006)
elezioni politiche il 13 maggio 2001
Governo Berlusconi III (dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006)
Governo Berlusconi II (dall'11 giugno 2001 al 23 aprile 2005)
XIII Legislatura (9 maggio 1996 - 9 marzo 2001)
elezioni politiche il 21 aprile 1996
Governo Amato II
Governo D'Alema II
Governo D'Alema
Governo Prodi
XII Legislatura (15 aprile 1994 - 16 febbraio 1996)
elezioni politiche il 27 marzo 1994
Governo Dini
Governo Berlusconi
XI Legislatura (23 aprile 1992 - 16 gennaio 1994)
elezioni politiche il 4 aprile 1992
Governo Ciampi
Governo Amato
X Legislatura (2 luglio 1987 - 2 febbraio 1992)
elezioni politiche il 14 giugno 1987
Governo Andreotti VII
Governo Andreotti VI
Governo De Mita
Governo Goria
IX Legislatura (12 luglio 1983 - 28 aprile 1987)
elezioni politiche il 26 giugno 1983
Governo Fanfani VI
Governo Craxi II
Governo Craxi
VIII Legislatura (20 giugno 1979 - 4 maggio 1983)
elezioni politiche il 3 giugno 1979
Governo Fanfani V
Governo Spadolini II
Governo Spadolini
Governo Forlani
Governo Cossiga II
Governo Cossiga
VII Legislatura (5 luglio 1976 - 2 aprile 1979)
elezioni politiche il 20-21 giugno 1976
Governo Andreotti V
Governo Andreotti IV
Governo Andreotti III
VI Legislatura (25 maggio 1972 - 1 maggio 1976)
elezioni politiche il 7-8 maggio 1972
Governo Moro V
Governo Moro IV
Governo Rumor V
Governo Rumor IV
Governo Andreotti II
V Legislatura (5 giugno 1968 - 28 febbraio 1972)
elezioni politiche il 19 maggio 1968
Governo Andreotti
Governo Colombo
Governo Rumor III
Governo Rumor II
Governo Rumor
Governo Leone II
IV Legislatura (16 maggio 1963 - 11 marzo 1968)
elezioni politiche il 28 aprile 1963
Governo Moro III
Governo Moro II
Governo Moro I
Governo Leone
III Legislatura (12 giugno 1958 - 18 febbraio 1963)
elezioni politiche il 25 maggio 1958
Governo Fanfani IV
Governo Fanfani III
Governo Tambroni
Governo Segni II
Governo Fanfani II
II Legislatura (25 giugno 1953 - 14 marzo 1958)
elezioni politiche il 7 giugno 1953
Governo Zoli
Governo Segni
Governo Scelba
Governo Fanfani
Governo Pella
Governo De Gasperi VIII
I Legislatura (8 maggio 1948 - 4 aprile 1953)
elezioni politiche il 18 aprile 1948
Governo De Gasperi VII
Governo De Gasperi VI
Governo De Gasperi V
Ordinamento provvisorio: 25 luglio 1943 - 23 maggio 1948
Assemblea costituente :25 giugno 1946 - 31 gennaio 1948
Proclamazione della Repubblica: 2 giugno 1946
Governo De Gasperi IV
Governo De Gasperi III
Governo De Gasperi II (primo governo della Repubblica)
Governo De Gasperi
Governo Parri
Governo Bonomi II
Governo Bonomi
Governo Badoglio II
Governo Badoglio
Il DOPOGUERRA
L'Italia uscita dalla Seconda Guerra Mondiale era un paese in ginocchio, politicamente ed economicamente. La fine del fascismo e la scelta repubblicana del 1946 che tramite un referendum istituzionale aboliva la monarchia, aprirono la strada a una nuova era democratica, ma anche a profonde divisioni. La Democrazia Cristiana (DC), di chiara ispirazione cattolica e filo-occidentale, si affermò come il partito di maggioranza relativa, ma doveva fronteggiare la crescente forza del Partito Comunista Italiano (PCI) anche grazie a quanto fatto durante il periodo nazi fascista per opera dei partigiani, e del Partito Socialista Italiano (PSI) che poi si unirono in coalizione facendo nascere il fronte democratico popolare.
Sempre in questo periodo venne eletta l’assemblea costituente delegata a redarre la nuova costituzione poi entrata in vigore nel 1948.
Questo scenario politico rifletteva la polarizzazione globale. Gli Stati Uniti, attraverso il Piano Marshall, offrirono aiuti economici cruciali per la ricostruzione, ovviamente non essendo alla Caritas, questo aiuto ha legato fin da subito l’Italia agli Stati Uniti d’America entrando di fatto nel sistema capitalistico americano che contribuì anche a plasmare il pensiero e l’orientamento politico Italiano. Il timore di una vittoria elettorale delle sinistre( pci e psi), che avrebbe potuto portare l'Italia nella sfera d'influenza sovietica (che comunque sosteneva anche lei i propri partiti), divenne un'ossessione per Washington.
Le ingerenze della CIA nella politica italiana furono precoci e pervasive. Già nelle cruciali elezioni del 1948, l'agenzia di spionaggio statunitense giocò un ruolo attivo, finanziando massicciamente la Democrazia Cristiana e i partiti di centro per contrastare il Fronte Popolare, l'alleanza tra comunisti e socialisti. L'obiettivo, dichiarato da agenti della CIA in seguito, era di "comprare" le elezioni per evitare un esito sfavorevole agli USA .
Oltre ai finanziamenti, la CIA mise in campo una vasta operazione di propaganda, diffondendo materiale anticomunista e screditando i leader della sinistra tramite lettere, segnaliamo anche gli articoli del TIME su De Gasperi.
Questa strategia di condizionamento non si limitò al 1948, ma proseguì per decenni, diventando una costante della vita politica italiana, si parla di circa 5 milioni di dollari versati ogni anno nelle casse dei partiti politici opposti al comunismo russo.
L'ingerenza si manifestò anche attraverso il sostegno a sindacati non comunisti e la creazione di una rete di contatti e informatori all'interno dei partiti, delle istituzioni e dei media, segnalo che negli anni tra il 53 ed il 57 una delle principali fautrici di questa strategia dal punto di vista industriale/sindacale fu l’ambasciatrice Clare Boothe Luce che cerco di limitare o tagliare i fondi provenienti dagli States alle industrie con un forte sindacato comunista.
Operazione Gladio (Duca)
In questo clima di tensione si inserisce l'Operazione Gladio, una struttura paramilitare segreta creata alla fine degli anni '50 su iniziativa della CIA e coordinata dalla neonata NATO (4/04/1949). Il suo scopo ufficiale era quello di fungere da rete di resistenza ("stay-behind") in caso di un'invasione sovietica. Composta da civili e militari accuratamente selezionati e addestrati in basi segrete, come quella di Capo Marrargiu in Sardegna, Gladio disponeva di depositi di armi ed esplosivi nascosti in tutto il territorio nazionale. La Stay behind era un vasto sistema di spionaggio ramificato ovunque in Europa e non solo, la Stay behind si prefiggeva di lavorare sempre dietro le quinte plasmando le politiche degli stati in cui agiva.
Tuttavia, l'operazione assunse contorni ben più oscuri. L'esistenza di Gladio rimase segreta per decenni, venendo alla luce solo nel 1990 grazie a un'inchiesta del magistrato veneziano Felice Casson e alle successive ammissioni dell'allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti. (quella Italiana fu la prima volta che venne resa pubblica questa pratica.)
La scoperta scatenò un enorme scandalo politico e sollevò interrogativi inquietanti sul ruolo di questa struttura parallela. Inoltre dopo la rivelazione di Andreotti, Cossiga poi svelò che nel 48 in caso di vittoria della sinistra italiana un ramo militare della DC sarebbe stato tra i primi a muoversi. Ma appunto con la vittoria della DC e sventato il pericolo comunista l’Italia ottenne dagli USA l’autorizzazione nel ’49 di aderire alla NATO, firmò quindi a Washington l’adesione rafforzando ancor più i rapporti ed i legami con gli USA in quanto non solo l’Italia poteva beneficiare della protezione degli USA ma anche gli stessi americani iniziarono a beneficiare della posizione strategica del bel paese insediando le loro basi militari a partire dal 1951.
La strategia della tensione
Il periodo che va dalla fine degli anni '60 agli inizi degli anni '80, noto come gli “anni di piombo", fu segnato da una serie di attentati terroristici di matrice neofascista, tra cui la strage di Piazza Fontana a Milano nel 1969 e quella alla stazione di Bologna nel 1980. Questa ondata di violenza, definita "strategia della tensione", mirava a creare un clima di paura e instabilità nel paese per favorire una svolta autoritaria.
Numerosi sospetti e indagini giudiziarie hanno ipotizzato un coinvolgimento di settori dei servizi segreti deviati e di elementi legati a Gladio in questa strategia. L'idea di fondo era che la paura generata dagli attentati avrebbe spinto l'opinione pubblica a richiedere un governo forte, allontanando così la minaccia di un'ascesa al potere del Partito Comunista.
Sebbene non siano mai emerse prove definitive di un coinvolgimento diretto di Gladio come organizzazione negli atti terroristici, i collegamenti tra alcuni suoi membri, ambienti dell'estrema destra e apparati dello Stato hanno alimentato pesanti interrogativi mai del tutto risolti.
L'intreccio tra le infiltrazioni della CIA, l'esistenza di una struttura segreta come Gladio e la strategia della tensione ha lasciato una cicatrice profonda nella storia della Repubblica Italiana. Ha messo in luce la fragilità della sovranità nazionale in un contesto di guerra non dichiarata e ha sollevato dubbi sulla trasparenza e la lealtà di alcuni settori dello Stato, alimentando un clima di sospetto che ha avvelenato il dibattito pubblico per anni.
Ovviamente con quanto detto sopra non abbiamo ancora citato i nostri servizi segreti che dal 49 al 65 si chiamavano SIFAR poi dal 65 al 78 SID e dal 78 ad oggi hanno cambiato ancora nome dividendosi in SISMI e SISDE ma si dice del SIFAR citando PAOLO EMILIO TAVIANI ovvero il ministro della difesa dal 53 al 58 che: “ I SERVIZI SEGRETI ITALIANI ERANO COMANDATI E FINANZIATI DAI RAGAZZI DI VIA VENETO, vale a dire dagli AGENTI che operavano nell’ambasciata Statunitense nel cuore di Roma” ovvero avevano in compito di agire sul territorio e riportare quanto scoperto agli alleati americani.
Passando poi agli anni ’80 che rappresentano l'ultimo decennio di piena contrapposizione tra i blocchi. L'attenzione della CIA in Italia era ancora rivolta a monitorare le attività legate all'Unione Sovietica. Tuttavia, con la caduta del Muro di Berlino nel 1989 e la successiva dissoluzione dell'URSS, la storica missione anticomunista perse la sua ragion d'essere.
Questo portò a un necessario riorientamento strategico. Negli anni '90, con la chiusura ufficiale dell'operazione Gladio (1990), la collaborazione tra l'intelligence statunitense e quella italiana si concentrò su nuove minacce emergenti quali il terrorismo, la criminalità organizzata ma in ambito internazionale e le armi di distruzione di massa oltre ovviamente ad altre situazioni tipo l’11 settembre e la questione ABU OMAR che però non tratterò in questo momento.
Ovviamente la nostra Italia è ancora oggi oggetto di attenzione da parte degli USA a causa non solo delle basi americane che abbiamo ma anche a causa della posizione strategica e molti altri elementi ma quindi possiamo dire di essere liberi?
Il mio pensiero
Il mio pensiero? NO! Viviamo in una apparenza di libertà e viviamo anche bene questo è indubbio ma come avrete appreso da quanto sopra riportato le ingerenze della CIA e quindi degli USA a mezzo propaganda e soldi hanno cercato ed ottenuto i risultati che si erano prefissi ma erano davvero i risultati che volevamo noi italiani? Ed oggi? Con questa Europa in crisi non vi sembra che il nostro governo più che un alleato sia genuflesso al volere dello stato imperialista ovvero gli USA?
Mi spiace ma non riesco a pensarla troppo differente del resto dal 48 ad oggi cosa è realmente cambiato a parte la tecnologia?
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